Come sopravvivere un week end in metropoli

…senza uccidere nè uccidersi.

Le grandi metropoli hanno una illimitata serie di pregi:

  • metropolitane in grado di portare le tue chiappe ovunque tu voglia in meno di tre minuti
  • la possibilità di deambulare totalmente ubriaco senza essere particolarmente notato e indicato
  • i “keta-party” e le anfetamine
  • gli artisti di strada che spopolano e spuntano come scarafaggi
  • gli scarafaggi
  • l’ispirazione di film cult che saturano l’odio tra paesani e cittadini quali “il maialino Babe va in città”.       

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Nonostante i vantaggi e le allettanti proposte che una grande città può offrire è chiaro che il disagio di essere immerso in uno spazio vitale di meno di 3 mt. per passo striscerà lentamente fino a insinuarsi nel profondo IO del turista (laddove non siano presenti precedenti sedute psichiatriche) soprattutto in rari casi umani che non concepiscono l’esistenza dei palazzi, condomini e figuriamoci grattacieli.

Ecco una rapida guida per sopravvivere da provinciale al lieto evento:

  1. la valigia di ridotte dimensioni.  Mi rendo perfettamente conto che proporre una cosa del genere a una qualunque ormonauta che si appresta a partire per un finesettimana romantico equivale alla fatidica frase “sono pronta in 5 minuti”, ovvero una utopia. Considerate comunque un obiettivo di vita importante e non di così difficile attuazione quello di saper scegliere cosa portare e cosa realmente indosserete. Pur rischiando di andare in giro con il trolley di Barbie Raperonzolo edizione limitata Immagine
  2. le scarpe passabili. Lungi da me promuovere una improbabile linea d’abbigliamento Bear Grylls, è comunque inutile ribadire il concetto di comodità: meglio unire l’utile al dilettevole a meno che voi non siate le cugine di Anna Dello Russo ed abbiate ereditato il suo innato talento nell’unire la scomodità alla trashata del momento (cfr. bijoux per un noto trand).  Immagine
  3. sei ciò che mangi.  A meno che non vogliate minimamente sembrare un Gremlin in piena attività per l’amore del cielo state lontani dai falafel.Immagine Succulento impasto di verdurine e ceci hanno la straordinaria capacità di tornare su per l’esofago e far risentire tutta la potenza dell’aglio triturato anche dopo una cotica con grappa.  Per tutto il resto c’è mastercard (o in alternativa un bancomat vicinissimo al prossimo “rossopomodoro”).Immagine
  4. sbronzilla va in città. Al bando tutti gli analgesici e dopanti del mondo, c’è solo una cosa in grado di farvi mangiare un kilometro dietro l’altro con la grazia di lady Gaga: l‘alcol. Sia benedetto chi ha inventato i coktail, gli apertitivi, la “bevuta con gli amici” e la “sbronza solitaria”. Trovate un locale con musica da sconvolgimento post-liceale e dateci dentro. Tanto siete a piedi e avete la scusa di dover camminare molto per “visitare il centro della città“. All’una di notte.
  5. dite “cheese” Posto che manderei al rogo (e non solo li) l’intera generazione reflexiana, avere seco una digitale che sappia scattare foto decenti non è una cattiva idea. Eviterete di deprimervi su immagini di voi stessi distorte che vi faranno somigliare a Bud spencer.Immagine Spezziamo una lancia a favore dei cellulari: se ne trovano di decenti in grado di fare foto altrettanto decenti e poi, ammettiamolo, esiste qualcosa di piu’ divertente che scattare foto a quadri e statue appena il custode del museo si volta? Si. litigarci face-to-face per l’orario di chiusura (cosa che rimanda direttamente al punto n.4 sottotitolato “mille cose che puoi fare con l’alcol”).
  6. chi non ozia in compagnia… Malgrado tutta la voglia che abbiate di vedere la città dove avete scelto di passare il week end e svaligiare immoralmente bar, trovate sempre del tempo da dedicare al vostro corpo (ben inteso sedere): la pigrizia è una virtù e un riposino in albergo o dovunque voi siate vi permetterà di osservare i monumenti prescelti con maggiore lucidità e di abbordare passanti per informazioni o quant’altro ben oltre il limite della decenza. Il chè è già un tutto dire.Immagine

Se saprete trovare l’equilibrio senza somigliare a Renato Pozzetto e senza infilarvi in situazioni troppo strane, ambigue o chissàchè vi troverete a vivere tutto sommato un godibilissimo w.e. low cost, accomodante e con sbronze epocali che non dovrebbero lasciare segni evidenti (risse fortuite escluse).

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